mercoledì 14 luglio 2010

Razzanelli (Lega Nord): “Ricorso al Tribunale Amministrativo del Lazio per tunnel Tav e stazione Foster”

Comunicato stampa
14 luglio 2010

Razzanelli (Lega Nord): “Ricorso al Tribunale Amministrativo del Lazio per tunnel Tav e stazione Foster”
“La partita è ancora tutta da giocare ed è bene che le RFI stiano più attente agli interessi della collettività che non a quelli dei costruttori”

Mario Razzanelli, capogruppo di Lega Nord Toscana in Consiglio Comunale a Firenze, annuncia un ricorso al TAR per i tunnel della Tav e per la Stazione Foster.

“L’avv. Gianluca Conti ha preparato un ricorso (90 pagine) contro il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, il Ministero dei Trasporti, ma anche nei confronti di Ferrovie dello Stato S.p.A., Tav S.p.A., Osservatorio Ambientale Nodo A.V. di Firenze, RFI S.p.a., Nodavia ed altri per l’annullamento previa sospensione cautelare del “Parere sugli aspetti ambientali del Progetto esecutivo del Lotto 2: Passante e Stazione AV verifica di ottemperanza alle prescrizioni della Conferenza dei servizi del 3 marzo 1999 e del 23 settembre 2003, nonché di tutti provvedimenti - presupposti o successivi - sconosciuti ai ricorrenti che consentono la cantierizzazione dell’aggiudicazione della gara per illegittimità, per eccesso di potere e violazione dell’Accordo Procedimentale del 3 marzo 1999 sotto il profilo del difetto assoluto e mancanza d’istruttoria; eccesso di potere per travisamento ed omessa considerazione di fatti e circostanze determinanti. Così come per la violazione di altri dieci provvedimenti legislativi. E per la violazione e falsa applicazione delle disciplina comunitaria in materia di V.I.A. (Dir. 85/332/CEE; 97/11/CEE; 2000/69/CEE), degli artt. 19 ss. del D.lgs. 3 aprile 2006 , n. 152. con riferimento alla struttura del Progetto Definitivo ed alle norme in punto di V.I.A., nonché violazione dell’art. 5 dell’Accordo Procedimentale del 3 marzo 1999. Illogicità, difetto assoluto di motivazione. Straripamento di potere”.

“L’Osservatorio Ambientale ha sentito la necessità di ricordare che le modifiche, oggetto di verifica degli aspetti ambientali a livello esecutivo di dettaglio alla stregua di quanto previsto dall’Accordo Procedimentale del 1999, integrano e comportano modifiche al progetto definitivo approvato”.

“La V.I.A. è strumento utile per acquisire elementi necessari ad un corretto bilanciamento tra danni e benefici nella progettazione ed esecuzione dell’opera pubblica, ne rappresenta un presupposto e un antecedente logico. Ma allo stato della disciplina vigente, è sicuro che la valutazione d’impatto ambientale debba precedere ogni altra attività autorizzatoria e che debba avere per oggetto un progetto definitivo, sicché ogni variante di tale progetto deve essere nuovamente sottoposto a valutazione di impatto ambientale ovvero alla verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale che nella prassi viene denominata screening. Sicuramente non è stata questa la procedura seguita…”.


“La partita è ancora tutta da giocare ed è bene che le RFI stiano più attente agli interessi della collettività che non a quelli dei costruttori”.

Nessun commento: