martedì 21 luglio 2009

RAZZANELLI: LA GIUNTA PREFERISCE SPENDERE PER ROM E PORTE TELEMATICHE PIUTTOSTO CHE PER GLI ANZIANI

RAZZANELLI: LA GIUNTA PREFERISCE SPENDERE PER ROM E PORTE TELEMATICHE PIUTTOSTO CHE PER GLI ANZIANI


“Nella seduta odierna del Consiglio Comunale, la maggioranza, con un paio di eccezioni, si è rifiutata di destinare 300mila euro al fondo a favore della spesa sociale per gli anziani, preferendo favorire i rom e le contravvenzioni”. Lo ha dichiarato Mario Razzanelli, capogruppo di “Firenze c’è”, che ha presentato quattro ordini del giorno per stornare a favore della spesa sociale per anziani fondi di bilancio, che la giunta ha deciso di destinare all’installazione di porte telematiche in via dei Pilastri e Costa S. Giorgio per 70mila euro, e per il ripristino dell’agibilità delle abitazioni e dei bagni al villaggio rom del Poderaccio per 230mila euro.

“Nell’ultimo anno – ha dichiarato Razzanelli – il 52% degli over 65 a Firenze ha dovuto diminuire le spese alimentari. Prima di destinare certe cifre per riparare i danni fatti dai rom al Poderaccio, dovremmo pensare a come poter aiutare i nostri anziani, sempre più in difficoltà”.

Gli ordini del giorno sono stati respinti, anche se un paio di consiglieri della maggioranza hanno votato a favore.

“E’ preoccupante – conclude Razzanelli – notare che il governo della città, piuttosto che stare attento ai bisogni dei più deboli, sprechi delle risorse così importanti nel momento in cui si dovrebbe spendere con maggiore oculatezza”.

lunedì 20 luglio 2009

RAZZANELLI: TUTTA LA CITTA’ E’ VICINA ALLA FAMIGLIA FONDELLI. CHI ERA A BORDO DELL’AUTO DOVREBBE DIRCI COME SONO ANDATE LE COSE

RAZZANELLI: TUTTA LA CITTA’ E’ VICINA ALLA FAMIGLIA FONDELLI. CHI ERA A BORDO DELL’AUTO DOVREBBE DIRCI COME SONO ANDATE LE COSE
“Tutta la città di Firenze è vicina alla famiglia Fondelli per la tragica scomparsa di Carlotta. Occorre adesso chiarire la dinamica di questa tragedia e la testimonianza più importante potrebbe quella di chi ha causato l’incidente. Chi era bordo dell’auto dovrebbe dirci come sono andare le cose”. Lo ha dichiarato Mario Razzanelli, capogruppo di Firenze c’è in Consiglio Comunale.


“Di fronte a un avvenimento così grave – afferma Razzanelli – dovrebbe essere lo stesso corpo di polizia municipale a prendere provvedimenti disciplinari in attesa che si pronunci la magistratura”.

sabato 18 luglio 2009

RAZZANELLI: “FINALMENTE ANCHE RENZI STA CAPENDO CHE LA TAV E’ UN DISASTRO. IL REFERENDUM VA AVANTI”

RAZZANELLI: “FINALMENTE ANCHE RENZI STA CAPENDO CHE LA TAV E’ UN DISASTRO. IL REFERENDUM VA AVANTI”


“Da molto tempo sostengo che il sottoattraversamento della TAV è un disastro. Sono lieto di sapere che adesso anche il sindaco Renzi, dopo una campagna elettorale basata sul “Sì” al sottoattraversamento della TAV, inizi a percepire questa opinione che appartiene alla maggioranza dei fiorentini”. Lo ha dichiarato Mario Razzanelli, capogruppo di “Firenze c’è” in Consiglio Comunale.

“L’opera va cancellata – afferma Razzanelli – non solo sospesa. Il referendum, pertanto, va avanti poiché col sottoattraversamento si cantierizza la città per almeno dieci anni, si causa un disastro ecologico senza precedenti, si mettono a rischio centinaia di palazzi lungo il percorso, avremo un camion ogni sei minuti per le strade di Firenze”.

“Faremo di tutto – continua Razzanelli – per evitare che si realizzi un’opera disastrosa e dai costi astronomici. A consuntivo, come la traumatica esperienza della Linea 1 della tramvia ci insegna, il sottoattraversamento costerà addirittura tra i 4 e i 5 miliardi di euro”.

"Il referendum andrà avanti ancora più speditamente" conclude Razzanelli".

mercoledì 15 luglio 2009

MARIO RAZZANELLI E ORNELLA DE ZORDO PRESENTANO I QUESITI REFERENDARI CONTRO IL SOTTOATRAVERSAMENTO DELLA TAV. ANCHE GALLI HA FIRMATO PER I REFERENDUM

MARIO RAZZANELLI E ORNELLA DE ZORDO PRESENTANO I QUESITI REFERENDARI CONTRO IL SOTTOATRAVERSAMENTO DELLA TAV. ANCHE GALLI HA FIRMATO PER I REFERENDUM

Con una conferenza stampa tenutasi oggi presso la Sala Incontri di Palazzo Vecchio, sono stati presentati i due quesiti referendari sul sottoattraversamento della TAV concernenti la nuova stazione Foster nell’area degli ex Macelli.

Oltre a Mario Razzanelli, capogruppo in Consiglio Comunale di “Firenze c’è” e promotore del referendum, erano presenti Ornella De Zordo, capogruppo di “Perun’altracittà”, Luigi Cappugi, presidente dell’Associazione Firenze c’è, Giuseppe Sorrentino dei Comitati Cittadini insieme a Giorgiana Corsini e Bernardina Bargellini.

“Sono un fautore dell’Alta Velocità, ma ritengo assolutamente sbagliato questo progetto, sia sotto il profilo economico sia come impatto ambientale”. È quanto ha dichiarato Mario Razzanelli, neoeletto consigliere comunale per la lista civica “Firenze c’è”.

“Realizzando l’opera come progettata fino ad ora – ha aggiunto Razzanelli – si rischia un disastro ecologico ancora peggiore di quanto avvenuto in Mugello. Esiste un’alternativa che presenta un duplice vantaggio: meno costosa e con un impatto ambientale limitato”.

“Alcuni docenti della Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze – afferma Razzanelli – hanno realizzato un progetto alternativo che prevede il passaggio dell’Alta Velocità in superficie sull’attuale sede ferroviaria, dove c’è già lo spazio per i due binari da riservare alla TAV. Con questo progetto non si cantierizza la città per dieci anni, non avremo un disastro ecologico, non si mettono a rischio centinaia di palazzi lungo il percorso, non avremo un camion ogni sei minuti per le strade di Firenze, in 3/5 anni l’opera sarebbe pronta e risparmieremo oltre due miliardi di euro. A consuntivo, come la traumatica esperienza della tramvia ci insegna, la cifra potrebbe perfino triplicare, arrivando a 5 miliardi”.

Ornella De Zordo ha sottolineato che sulla questione è stata fornita un’informazione insufficiente e per lo più distorta: “Molti cittadini non sanno ancora che esiste una possibilità alternativa a questo progetto della TAV. Da anni ne parliamo col mio gruppo di lavoro e abbiamo prodotto vari documenti che evidenziano i molti lati negativi. Così com’è, la TAV rappresenta solo un grande business per certi soggetti. Ma noi vogliamo pensare agli interessi della città e dei fiorentini”.

Luigi Cappugi ha sottolineato i costi dell’operazione. “Come economista dico che la TAV concepita in tal modo è una vera follia, un progetto senza senso”.

Giuseppe Sorrentino, esponente dei Comitati Cittadini: “Il nuovo sindaco Matteo Renzi potrebbe compiere un atto di buon senso convocando lui stesso il referendum per impedire questo scempio. Purtroppo, temo che non lo farà”.

Anche Giovanni Galli, capogruppo in Consiglio Comunale del “Popolo delle Libertà”, ha firmato per il referendum, mantenendo l’impegno preso con Mario Razzanelli in campagna elettorale.

I quesiti saranno sottoposti al giudizio tre esperti Antonio Andreani, Paolo Golini, Carlo Marzuoli che si pronunceranno entro 30 giorni sull’ammissibilità. Se i tempi verranno rispettati, la raccolta delle firme (ne servono 10mila) potrebbe iniziare ai primi di settembre. Il referendum potrebbe tenersi a febbraio 2010.

“Il numero di firme – dichiara Razzanelli – non ci spaventa affatto. Questo referendum vedrà una massiccia partecipazione della città. La percentuale dei voti a nostro favore sarà superiore al 70%”.

lunedì 13 luglio 2009

Razzanelli: «Complimenti al neo sindaco. Ora governi in nome di tutti i fiorentini»

Razzanelli: «Complimenti al neo sindaco. Ora governi in nome di tutti i fiorentini»

«Esaminando i numeri del ballottaggio emerge che ha votato il 58% dei fiorentini: questo vuol dire che il Sindaco Renzi ha avuto il consenso del 35% dei cittadini. L’altro 65% non l’ha votato oppure è rimasto a casa».

«Il risultato politico è quello del primo turno dove il programma del Sindaco è stato bocciato nei suoi elementi cardine tramvia, alta velocità, cementificazione: i fiorentini non condividono queste scelte.».

Chiedo al nuovo sindaco di attuare quella democrazia partecipativa che è completamente mancata durante l’amministrazione Domenici, cominciando con la cancellazione delle linee 2 e 3 della tramvia, ascoltando la città con un referendum sul sottoattraversamento dell’alta velocità e rivedendo in modo trasparente il piano strutturale».
E’ necessario cambiare il modo di gestire questa città portando a conoscenza dei cittadini i progetti, spiegandoglieli e magari condividerli. Nel caso di Firenze, però, non è stato così in troppe circostanze come per la tramvia e l’Alta Velocità”.

“L’amministrazione Domenici si è rifiutata per dieci anni di dialogare con la città su temi cruciali. L’allora Sindaco ebbe a definire il referendum sulla tramvia una ‘piccola truffa di provincia, affermando più volte che non lo avrebbe in alcun modo tenuto in considerazione indipendentemente dal risultato”.

Non dimentichiamoci che per un referendum consultivo servono ben 10mila firme da raccogliere in quattro mesi, mentre per un referendum regionale ne bastano 30mila in sei mesi”.

I referendum diventerebbero superflui solo se venisse aperto un dialogo serio, costruttivo e trasparente fra maggioranza, minoranza e la città.
Ho già depositato tredici mozioni che abbracciano le maggiori problematiche della città, assicuro al neo sindaco un’opposizione costruttiva e fatta unicamente nell’interesse della città e dei fiorentini.

venerdì 10 luglio 2009

RAZZANELLI: “I CITTADINI HANNO GIA’ DICHIARATO DI NON VOLERE LA TRAMVIA IN PIAZZA DUOMO E IN CITTA'. LE 13MILA INTERVISTE DI RENZI SONO INUTILI”

RAZZANELLI: “I CITTADINI HANNO GIA’ DICHIARATO DI NON VOLERE LA TRAMVIA IN PIAZZA DUOMO E IN CITTA'. LE 13MILA INTERVISTE DI RENZI SONO INUTILI”


“I cittadini hanno già espresso la loro volontà di non volere che la tramvia passi da Piazza Duomo ed in città. Lo hanno fatto col referendum del 17 febbraio dell'anno scorso e al Primo turno delle amministrative. Mi stupisco che Matteo Renzi voglia affidare a 13mila interviste questa decisone.”. È quanto ha dichiarato Mario Razzanelli, neoeletto consigliere comunale per la lista civica “Firenze c’è”.

“Al referendum – ha aggiunto Razzanelli – oltre 60mila fiorentini votarono contro le linee 2 e 3 della Tramvia. Quella consultazione ha già fornito quelle risposte di cui Renzi dice di avere bisogno per decidere sulle line 2 e 3”.

“Il sindaco – continua Razzanelli – deve rendere noto a tutti certi aspetti fondamentali di questo test: quanto è costato alle casse del comune e con quali criteri è stata condotta l’indagine”.

“Le interviste – afferma Razzanelli – hanno un valore solo se condotte in modo scientifico come avviene con i sondaggi. Altrimenti, si tratta solo di indagini prive di ogni valore. E Firenze non ha bisogno di altre spese inutili in una materia su cui i cittadini si sono già pronunciati”.

mercoledì 1 luglio 2009

RAZZANELLI RISPONDE A GENTILE: “IL REFERENDUM E’ LA PIU’ ALTA ESPRESSIONE DI DEMOCRAZIA PARTECIPATA”

RAZZANELLI RISPONDE A GENTILE: “IL REFERENDUM E’ LA PIU’ ALTA ESPRESSIONE DI DEMOCRAZIA PARTECIPATA”



“Ho condiviso la relazione del presidente Gentile su programmi e proposte per il rilancio della città, ma non posso approvare la sua idea in materia di democrazia partecipata. Gentile ha ragione quando afferma che sarebbe necessario portare a conoscenza dei cittadini i progetti, spiegarli e magari condividerli. Nel caso di Firenze, però, non è stato così in troppe circostanze come per la tramvia e l’Alta Velocità”. È quanto ha dichiarato Mario Razzanelli commentando le dichiarazioni di Giovanni Gentile apparse sugli organi di informazione riguardo al referendum sul sottoattraversamento della TAV.

“L’amministrazione Domenici – continua Razzanelli – si è rifiutata per dieci anni di dialogare con la città su temi cruciali. L’allora Sindaco ebbe a definire il referendum sulla tramvia una ‘piccola truffa di provincia’, affermando più volte che non ne avrebbe in alcun modo tenuto in considerazione il risultato”.

“La proposta di Gentile di limitare l’utilizzo dei referendum consultivi sugli atti amministrativi del Comune – ha aggiunto Razzanelli – vorrebbe dire azzerare l’istituto del referendum. I cittadini hanno pieno diritto a esprimere la loro opinione su qualunque tema, trattandosi di referendum consultivi. Non dimentichiamoci che servono ben 10mila firme da raccogliere in quattro mesi, mentre per un referendum regionale ne bastano 30mila in sei mesi”.

“Mi auguro che Gentile – conclude Razzanelli – non intendesse dire questo. I referendum diventerebbero superflui solo se, come ha suggerito il presidente, venisse accolto il suo invito ad aprire un dialogo serio, costruttivo e trasparente fra maggioranza e minoranza”.