sabato 20 marzo 2010

Razzanelli: “Tutti uniti per difendere il Maggio Musicale Fiorentino, compresi i sindacati”

COMUNICATO STAMPA
20 MARZO 2010

Razzanelli: “Tutti uniti per difendere il Maggio Musicale Fiorentino, compresi i sindacati”


“La questione del nuovo Teatro è nel mirino della magistratura. Oltre all’annullamento del TAR, del quale attendiamo tutti di conoscere le motivazioni, pende anche lo spettro della nullità ai sensi dell’art. 253 dlgs. 163/2006, che potrebbe comportare, qualora uno degli interessati, ovvero una delle ditte partecipanti alla gara avviasse la procedura, l’azzeramento “ex tunc” del contratto. Di conseguenza la ditta dovrebbe cessare i lavori. Per questo insisto che sospendere i lavori sarebbe una questione di prudenza amministrativa. Poiché il vicesindaco Nardella continua a eludere ed equivocare le mie domande, ho convocato personalità di spicco e al di sopra delle parti per far conoscere alla città le loro opinioni”. Lo ha dichiarato Mario Razzanelli, sostenitore del Maggio Musicale Fiorentino, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta questa mattina presso il Caffè “Giubbe Rosse” a Firenze. Sono intervenuti: Stefano Merlini, ex sovrintendente del Maggio: il maestro Bruno Bartoletti, direttore artistico del Maggio dal 1985 al 1991; Giovanni Pallanti, già vicesindaco di Firenze e membro per otto anni del CdA della Fondazione del Maggio; la prof.ssa Mina Gregori, storica dell’arte di fama internazionale; Alberto Batisti, critico musicale e direttore artistico del Teatro Verdi di Pisa. Erano presenti, inoltre, le rappresentanze sindacali di CGIL-SLC, UIL, FIALS, CISL.

Oltre ad illustrare le motivazioni del ricorso della Gia.Fi, Razzanelli ha presentato le foto dei progetti dell’Archea e di Isozaki, messi a raffronto di quello della SAC. “Per quanto riguarda la sala grande – spiega Razzanelli – che è l’anima di un teatro, SAC perde la partita: i due progetti alternativi sono decisamente migliori”.

Razzanelli punta il dito contro la precedente amministrazione comunale, guidata da Leonardo Domenici, e coinvolge anche l’attuale vicesindaco Dario Nardella. “Nella precedente consiliatura – spiega Razzanelli – Nardella era presidente della Commissione Cultura e quindi aveva rapporti con Salvo Nastasi, uomo chiave di tutta la vicenda nei molteplici ruoli da lui ricoperti: prima commissario del Maggio e infine presidente della Commissione giudicante che è stata in grado di decidere in soli dieci giorni le sorti di un’opera come il Parco della Musica”.

Tutti partecipanti, inclusi i rappresentanti dei sindacati, hanno sottolineato la necessità di rilanciare il Festiva Maggio che sta declinando pericolosamente, come ha spiegato Stefano Merlini.

“Non potevo accettare passivamente – afferma Merlini – di assistere all’attuale stato di decadenza del Maggio, un declino che, fra l’altro, ha consentito al governo di presentare all’inizio di febbraio una bozza di decreto legge, anche se poi provvisoriamente ritirato, che salvava il ruolo nazionale solo della Scala e dell’Accademia di Santa Cecilia a Roma, relegando di fatto il Maggio alla stregua di un teatro di dimensioni regionali se non di provincia. La progressiva riduzione della produttività ha causato una corrispondente diminuzione dei contributi statali, minori incassi e un netto calo dei contribuiti dei privati, che sono stati infine esclusi anche dal CdA. Per non parlare del mancato decollo del comitato di fund raising, che dopo roboanti annunci da parte di Nastasi è rimasto solo sulla carta”.

Secondo Giovanni Pallanti tale declino può essere arrestato solo rimuovendo coloro che hanno causato tale dissesto. “Il maggior responsabile di tale sfascio – dichiara Pallanti – è senza dubbio Salvatore Nastasi il quale, d’intesa con Domenici, è stato il filo conduttore di tutta questa vicenda nelle sue varie fasi. Nastasi ha contribuito alla nomina di Giambrone come sovrintendente. È il momento che Giambrone se ne vada”.

Una svolta nella gestione del Maggio è stata invocata anche da Alberto Batisti. “I fiorentini – ha detto Batisti – sono stati esclusi del tutto dalla gestione, dalle scelte e in generale dalla vita del teatro. Dobbiamo restituire il Maggio alla cultura fiorentina”.

In particolare, i presenti hanno espressi giudizi severi sul modo nel quale è stata gestita la gara d’appalto per la costruzione del nuovo Auditorium.

Forti critiche al riguardo sono espresse dal maestro Bruno Bartoletti. “Mi chiedo perché – dichiara Bartoletti – la città sia stata tenuta all’oscuro di tale progetto e perché a tale bando non abbiamo partecipato i più grandi architetti del mondo. Tutto ciò è inaccettabile per una città come Firenze, una delle più belle e più ricche di cultura del mondo intero”.

Anche Mina Gregori ha espresso perplessità sul nuovo Auditorium. “Dopo avere visto le foto del progetto dichiarato vincitore penso che questo sia veramente di qualità mediocre, specialmente se paragonato a quelli dell’Archea e di Isozaki, che oggi Razzanelli mi ha permesso per la prima volta di vedere”.

Razzanelli ha infine annunciato che organizzerà un convegno, a cui hanno già aderito i partecipanti alla conferenza odierna compresi i sindacati, per illustrare alla città la situazione del Maggio Fiorentino, del suo Festival, nonché del Parco della Musica.

giovedì 18 marzo 2010

Mrganti e Razzanelli: “L’aumento della Cosap doveva essere spiegato e non imposto"

Comunicato stampa
18 Marzo 2010

Dichiarazione congiunta di Claudio Morganti, Segretario Regionale Lega Nord Toscana, e Mario Razzanelli, capogruppo della Lega in Palazzo Vecchio


“L’aumento della Cosap doveva essere spiegato e non imposto. Se Nardella avesse agito in modo trasparente e graduale, non saremmo arrivati a questo punto”

“Un aumento della Cosap tanto elevato doveva essere spiegato e non imposto. Nardella avrebbe dovuto attuare in concreto il concetto di concertazione”. Lo dichiarano all’unisono Claudio Morganti, Segretario Regionale Lega Nord, e Mario Razzanelli, capogruppo del Carroccio in Palazzo Vecchio.

Secondo Morganti e Razzanelli “un incremento così considerevole in un’unica soluzione non è ammissibile. Anche se la Cosap fosse stata troppo bassa, Nardella avrebbe dovuto agire diversamente, stabilendo un aumento graduale della tassa stessa e spiegandone le ragioni a chi dovrà sostenere tali oneri”.

Affermano i due esponenti del Carroccio: “Oggi in una manifestazione imponente i commercianti chiedono a gran voce di essere ascoltati, mentre vengono bruciati centinaia di milioni di euro per opere pubbliche quali la Stazione Foster”.

martedì 16 marzo 2010

Razzanelli (Lega Nord): “Nardella ancora una volta equivoca sulle domande e non risponde sulla nullità della gara”

Comunicato stampa
15 Marzo 2010

Razzanelli (Lega Nord): “Nardella ancora una volta equivoca sulle domande e non risponde sulla nullità della gara”

“Nardella nega le responsabilità politiche dell’amministrazione precedente, di cui lui era parte come presidente della Commissione Cultura, affermando che Domenici è al di sopra delle parti e che la sua azione è legittima”. È quanto dichiara Mario Razzanelli, capogruppo della Lega Nord in Palazzo Vecchio.

“Non ho mai accusato Domenici – spiega Razzanelli – di aver commesso qualsivoglia reato. Ho contestato all’ex Sindaco, come cittadino e amante del Maggio, di aver tenuto nascosto alla città e al CdA del Maggio la gara di appalto per un’opera così importante e l’indicazione di Stefano Pace come membro della Commissione tecnica. Ho criticato l’accelerazione dei tempi in pendenza del ricorso Gia.Fi., che chiedeva l’annullamento della gara a causa di vizi gravissimi tali da inficiare irrimediabilmente l’aggiudicazione alla SAC. Criteri di prudenza amministrativa, la complessità della vicenda e gli interessi in gioco avrebbero dovuto suggerire a Domenici di aspettare almeno il 16 aprile 2008, giorno in cui il Tar si pronunciò respingendo la sospensione cautelare. Non solo, Domenici avrebbe dovuto attendere la sentenza definitiva richiedendo magari al Tar un “prelievo di urgenza”. Ma non lo fece”.

“È sorprendente – aggiunge Razzanelli – come Nardella non affronti il tema più scottante della domanda di attualità, che riguarda la nullità dell’atto per effetto dell’art. 253, comma 1 quinquies del Dlgs. 163/2006 che sospende la possibilità di utilizzare la procedura di “appalto–concorso” utilizzata da Balducci, ritenuta pericolosa dal legislatore perché consente una lievitazione incontrollata dei costi come avvenuto nel nostro caso, visto che si è passati da 70 a 260 milioni. Il Tar ha annullato una gara nulla. Il contratto di appalto potrebbe essere considerato inesistente o nullo. I lavori, se così fosse, si fermerebbero immediatamente perché viene a mancare lo strumento giuridico che li consente. Nardella tace perché non sa cosa dire”.

“Chiedo al Sindaco – conclude Razzanelli – di sospendere i lavori nell’interesse della città fino a che non sia fatta chiarezza su questa complessa vicenda per evitare ulteriori danni. Condivido l’ipotesi di Valdo di Spini di riconsiderare una ristrutturazione dell’attuale sede del Maggio in Corso Italia e la costruzione di un Auditorium nell’ex area della Dogana, da utilizzare anche per un’attività congressuale”.

Razzanelli (Lega Nord): “Il TAR del Lazio ha annullato una gara nulla. Chiedo di sospendere i lavori

Comunicato stampa
3 marzo 2010

Razzanelli (Lega Nord): “Il TAR del Lazio ha annullato una gara nulla. Chiedo di sospendere i lavori”


“Con la sentenza resa nota ieri, che accoglie il ricorso della Gia.Fi, il TAR del Lazio ha annullato una gara nulla. Dalla lettura del ricorso appaiono evidenti le gravi motivazioni che hanno portato all’annullamento della gara”. È quanto dichiara Mario Razzanelli, capogruppo della Lega Nord in Palazzo Vecchio.

Razzanelli ripercorre la cronistoria della vicenda.

“In data 25 febbraio 2008 – ricorda il capogruppo della Lega – la Gia.Fi. aveva presentato un ricorso al TAR del Lazio come provvedimento urgente a causa dei gravi difetti lamentati durante lo svolgimento della gara d’appalto. La Gia.Fi. chiedeva l’aggiudicazione della gara o il suo annullamento per un iter aggiudicatorio evidentemente viziato. La stessa Gia.Fi., considerati gli importanti interessi in gioco, chiedeva in via cautelativa sospensione della gara stessa in attesa della sentenza del TAR. L’udienza venne fissata dal TAR di Roma per il 16 aprile 2008”.

“Dalla lettura del ricorso – spiega Razzanelli – emergono i vizi di procedura gravissimi (alla pagina 17) e tali da inficiare irrimediabilmente l’aggiudicazione disposta in favore della SAC”.

“L’amministrazione Domenici – aggiunge Razzanelli – dopo aver tenuto nascosto tutte le fasi del concorso e i progetti presentati anziché attendere la prima sentenza del TAR relativa alla sospensione cautelativa, decise di accelerare i tempi convocando un Consiglio Comunale straordinario il 20 marzo 2008. In tale occasione feci presente il ricorso della Gia.Fi. e chiesi di aspettare le decisioni del TAR riguardo a tale questione. Domenici e la maggioranza in Consiglio Comunale ritennero opportuno di andare dritti per la loro strada, infischiandosene del ricorso pendente ed evitando di fare un raffronto fra il progetto GIA.FI e quello della SAC”.

“Il 16 aprile 2008 – prosegue Razzanelli – una sentenza del TAR del Lazio dichiarò non urgente la questione sollevata dalla Gia.Fi. L’amministrazione comunale prese la palla al balzo per accelerare ulteriormente l’iter, affermando che l’ostacolo TAR era da considerarsi superato. A questo punto la questione del Teatro del Maggio, ovvero la più grande opera edilizia fiorentina degli ultimi decenni, va in letargo nelle stanze romane del Tar e qui vi rimane per ben due anni. I lavori a Firenze vanno avanti e il 29 gennaio 2009 viene posta la prima pietra del nuovo auditorium. Solo di recente, grazie all’intervento della magistratura nel contesto di un’inchiesta di rilevo nazionale, le irregolarità manifestate nella gara d’appalto per il nuovo Teatro del Maggio sono riemerse in tutta la loro gravità ed hanno indotto, per ovvi motivi, ad accelerare i tempi e tirare fuori dai cassetti il ricorso della GIA.FI”.

“A questo punto – afferma Razzanelli – è doveroso che vengano identificate le responsabilità. Vi è una responsabilità di chi ha indetto una gara palesemente irregolare. Potrebbe essere lo stesso Angelo Balducci nel suo ruolo di Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici? Quale è il ruolo che ha avuto e le eventuali responsabilità di Salvo Nastasi, prima commissario del Maggio, poi dirigente del Ministero, infine presidente della Commissione giudicante che è stata in grado di decidere in soli dieci giorni le sorti di un’opera come il Parco della Musica, del valore di oltre 240 milioni, assegnando il massimo punteggio al progetto della SAC. I commissari Talocchini, rappresentante del Comune, e Pace, in rappresentanza del Maggio, come hanno fatto a non vedere la “oscenità” della Sala Grande della SAC e assegnargli il massimo del punteggio? Ce lo spieghino. Infine, non si può negare un’evidente responsabilità politica da parte dell’ex Sindaco Domenici e della maggioranza che lo sosteneva in Palazzo Vecchio, che ha ignorato il ricorso al TAR e ha portato avanti il progetto SAC”.

Conclude Razzanelli: “Se ci sarà una nuova gara, stante la legislazione attuale, dovrà essere seguita una procedura completamente diversa. Prima si farà il concorso per il progetto, poi il progetto definitivo e infine l’appalto. Credo che oggi si debbano sospendere i lavori ed è quanto chiederò lunedì in Consiglio comunale. Poi decideremo il da farsi nell’interesse di Firenze del Maggio”.

domenica 7 marzo 2010

Razzanelli (Lega Nord): “Aderisco alla Class Action contro il sottoattraversamento"

Comunicato stampa
6 Marzo 2010

Razzanelli (Lega Nord): “Aderisco alla Class Action contro il sottoattraversamento. La ricerca di una soluzione alternativa alla stazione Foster è parte essenziale del programma della Lega Nord”


“Ogni iniziativa che possa servire a evitare il disastro ecologico della Stazione Foster è benvenuta, perciò aderisco alla Class Action promossa dal Comitato contro il sottoattraversamento”. È’ quanto dichiara Mario Razzanelli, capogruppo della Lega Nord in Palazzo Vecchio.

“La ricerca di una soluzione alternativa alla Foster e al sottoattraversamento – aggiunge Razzanelli – è parte essenziale del programma della Lega Nord per le imminenti elezioni regionali”.

“La Lega Nord – conclude Razzanelli – si impegnerà in Consiglio Regionale per intraprendere ogni iniziativa per fermare la costruzione di tale opera e ricercare una soluzione alternativa, esaminando seriamente le proposte esistenti e privilegiando l’ipotesi del passaggio in superficie”.

martedì 2 marzo 2010

Razzanelli (Lega Nord): “Renzi ha confermato che la procedura di nomina del membro Stefano Pace non è stata corretta”

Comunicato stampa
1° Marzo 2010

Razzanelli (Lega Nord): “Renzi ha confermato che la procedura di nomina del membro Stefano Pace non è stata corretta”

“Renzi ha confermato che la procedura di nomina del membro Stefano Pace non è stata corretta. Il CdA del Maggio non è mai stato convocato per stabilire quali fossero i criteri per la scelta del membro della Commissione Tecnica, né tantomeno allo stesso CdA è stata sottoposta una rosa di candidati fra i quali scegliere il commissario destinato a rappresentare la Fondazione in questa importante commissione”. È quanto dichiara Mario Razzanelli, capogruppo di Lega Nord in Palazzo Vecchio.

“A scegliere l’architetto Francesco Pace – spiega Razzanelli – pare sia stato il sovrintendente Francesco Giambrone, che sembra abbia deciso da solo senza interpellare il CdA del Maggio, organo competente per tale scelta. Ancora oggi non ci è dato conoscere se e quali siano stati i criteri adottati, e se ci sia stata una rosa di nomi tra i quali lo stesso Giambrone abbia scelto”.

“È evidente – aggiunge Razzanelli – che la partecipazione dell’architetto Pace è stata determinante nella valutazione espressa dalla Commissione Tecnica presieduta da Salvo Nastasi. In soli cinque giorni, dal 23 al 28 dicembre 2007, questa Commissione riuscì ad esaminare cinque progetti e ad assegnare l’appalto dal valore di 200 milioni di euro, al progetto presentato dalla SAC, che ottenne il massimo punteggio sotto il profilo architettonico. Progetto poi completamente stravolto in seguito al diniego di Zubin Mehta”.

“Il Sindaco – conclude Razzanelli – conferma di non avere responsabilità per la decisione “politica” di Domenici di tenere all’oscuro tutta la città su una vicenda così importante”.