lunedì 15 giugno 2009

L'UDC fiorentina tradisce i propri iscritti ed i propri elettori


L'UDC fiorentina dopo aver conseguito un risultato elettorale disastroso al Comune di Firenze, che poteva essere peggiore senza la presenza di Carlo Casini alle europee, anzichè meditare sugli errori commessi che hanno fatto scomparire il partito dalla geografia politica locale ha deciso di suicidarsi dando delle indicazioni di voto che sono contrarie agli interessi della città e dello stesso UDC.

Carraresi ha condotto una campagna sostenendo la propria netta contrapposizione a Renzi ed alla sua presunta discontinuità con Domenici. Ha rivendicato con forza di esser stato uno dei primi e dei pochi a schierarsi contro il sottoattraversamento della TAV. Uno dei temi più scottanti di questa campagna che ha unificato tutte le liste antagoniste a Renzi e sul quale non si può fare sconti a nessuno. L'avversario di Carraresi è statoRenzi ed il suo programma e per queste ragioni è stato votato.

Oggi l'indicazione dell'UDC di votare "quel sindaco più vicino ai nostri ideali" è decisamente perversa e fuorviante. Una indicazione non condivisa da molti isritti al partito che assomiglia a una punizione, comminata a tutti quelli che hanno osato non votare per Carraresi, del tipo " non ci avete voluto in Palazzo Vecchio, arragiantevi da soli". Ma chi è il regista di tutte queste operazioni e quale è la logica che sottosta a queste decisoni? L'unico spiraglio razionale e l'unica risposta che trovo è la candidatura di Lorenzo Bosi ed i voti di preferenza che ha preso per il Comune.

Oggi esiste una possibilità di voltare pagina: non buttiamola via. Ai fiorentini che hanno votato UDC chiedo con forza di sconfessare anche pubblicamente questa indicazione schizofrenica e di votare per l'unico candidato che può impedire a Renzi la devastazione della città.
Lo chiedo non solo come alleato di Giovanni Galli per il ballottaggio, ma lo chiedo anche per i cinque anni trascorsi, come capogruppo UDC, in Palazzo Vecchio dove mi sono battuto solo e soltanto nell'interesse di Firenze con l'accordo della maggioranza del partito fiorentino.


Mario Razzanelli

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