martedì 3 novembre 2009

RAZZANELLI: “’IL TRAM E LA CUPOLA’, ‘COMPAGNI SPA’, ‘FANTASMA TANGENTOPOLI’: QUESTA È LA FIRENZE CHE DEVE ESSERE CAMBIATA”

COMUNICATO STAMPA
2 NOVEMBRE 2009

RAZZANELLI: “’IL TRAM E LA CUPOLA’, ‘COMPAGNI SPA’, ‘FANTASMA TANGENTOPOLI’: QUESTA È LA FIRENZE CHE DEVE ESSERE CAMBIATA”

“’Il tram e la Cupola’, ‘Compagni Spa’, ‘Fantasma Tangentopoli’: questi erano i titoli dell’Espresso di febbraio e novembre 2008. Quelli che sembravano semplici titoli si stanno materializzando pericolosamente nella realtà urbanistica fiorentina”. È quanto dichiara Mario Razzanelli, capogruppo di “Firenze c’è” in Consiglio Comunale, con riferimento alle inchieste in corso da parte della magistratura fiorentina.

“In gioco – continua Razzanelli – era ed è il “modello” di sviluppo urbanistico, e soprattutto finanziario, che già allora cominciava a scricchiolare. Nelle indagini che stanno emergendo ricorrono sempre gli stessi nomi di politici, imprenditori e professionisti”.

Il capogruppo di Firenze c’è ricorda che “il Piano Strutturale è il fulcro di tutta la politica fiorentina: e lì che si gioca il futuro della città e lì sono concentrati i veri interessi“.

“Ricordiamo tutti molto bene – prosegue Razzanelli – cosa accadde l’anno scorso: il 27 novembre si dimette Biagi; il 1° dicembre salta l’approvazione del Piano Strutturale che vale almeno 30 miliardi di euro; il 6 dicembre il sindaco Domenici si incatena a Roma. Oggi le indagini coinvolgono l’ex capogruppo PD Alberto Formigli e alcuni personaggi che hanno rivestito ruoli fondamentali negli ultimi 10 anni. E come ha detto Renzi, non finirà certamente qui. Le intercettazioni sono durate nove mesi: può darsi che il “bello” debba ancora venire”.

“L’assenza di Renzi dal Consiglio – afferma Razzanelli – per rispondere alle domande dei consiglieri, compito cui era chiamato nella sua veste di assessore all’urbanistica, non è un buon presagio in vista di un dibattito aperto sul Piano Strutturale, che dovrà essere interamente riscritto eliminando tutto ciò che è frutto di interessi che non collimano con quelli della collettività”.

Secondo Razzanelli “il Partito Democratico e i suoi rappresentanti Palazzo Vecchio non possono evitare le proprie gravi responsabilità politiche affidandosi unicamente alla magistratura. La politica non può aspettare i tempi della magistratura. Il PD ha omesso per quindici anni di svolgere la sua funzione di controllo, riducendo la città nello stato in cui si trova e provocando l’intervento della magistratura”.

Conclude Razzanelli: “Spetta adesso al sindaco dare il via libera senza esitazioni alla commissione d’inchiesta se veramente vuol segnare quella discontinuità col passato più volte dichiarata”.

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